Empedocle - Anassagora - Democrito

Empedocle

Le radici dell'universo 

Empedocle Di Agrigento presentato dalla tradizione come: poeta, medico, taumaturgo e mago. 

Per Empedocle c'erano le quattro radici: il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria tali principi sono eterni e immutabili e identici a se stessi.

Le forze cosmiche

Secondo il filosofo di Agrigento ciò che spinge gli elementi a separarsi infrangendo l'unità indifferenziata dello Sfero sono due forze cosmiche: --->l'amore e l'odio o armonia e contesa le quali presiedono all'unione e alla separazione dei principi originari.

Mescolando e separando le quattro radici, tali forze determinano la generazione e la distruzione di tutte le cose.

Per Empedocle la nascita e la morte sono attribuite alla mescolanza e alla separazione degli elementi originari, che rimangono qualitativamente inalterabili è in trasformabili.

Possiamo dire che l'esistenza per Empedocle costituisca il momento intermedio che non è né pieno d’ amore né piena contesa bensì la tensione tra i due estremi.

La teoria della conoscenza e la concezione del male

Secondo Empedocle, dalle cose si sprigionano effluvi che colpiscono gli organi sensoriali e le parti simili dei nostri organi, riconoscono le parti simili di tali effluvi ad esempio —> acqua e fuoco.

Gli uomini chiamano male ciò che ha determinato proprio dall'irruzione della contesa sulla scena del mondo, irruzione emblematicamente rappresentata dal racconto di un delitto originario che contamina l'umanità.

L'espressione più grave stata l'uccisione degli animali a scopo sacrificale, perché un solo spirito, una sorta di anima pervade l'universo che è un unico grande organismo vivente di cui tutti gli esseri sono partecipi.

La finalità pratica del sapere di Empedocle 

Empedocle aveva anche un obiettivo terapeutico, nelle Purificazioni l'autore si presenta come un Dio immortale. Empedocle promette non un sapere teorico ma la liberazione dagli affanni e dal dolore.

Gli uomini devono giungere alla consapevolezza che la morte non esiste.

Anassagora

Una delle prime figure di “scienziato”

 Anassagora di Clazomene,  può essere considerato il primo vero scienziato, ha vissuto e operò ad Atene, venne accusato di empietà perché riteneva che il sole non fosse una divinità ma una semplice massa infuocata. Fu cacciato dalla città e morì in esilio.

Ciò che colpisce è la sua attitudine a trattare i fenomeni non come frutto di misteriose forze divine ma come cause naturali, nacque una nuova mentalità basata sull'osservazione diretta oltre che sul ragionamento. 

Per quanto riguarda la cosmologia Anassagora mostra di avere una percezione delle dimensioni e della configurazione dell'universo migliore di quella dei suoi predecessori ad esempio egli diceva che il sole ci appare piccolo perché dista molto da noi.

 La teoria dei semi

Anassagora elabora la sua celebre teoria dei semi —> particelle piccolissime e invisibili di materia che combinandosi variamente danno origine a tutte le cose visibili. Queste particelle differiscono per la qualità, sono infinitamente divisibili e infinite in quantità e numero.

Anassagora afferma infatti che tutto è in tutto in ogni cosa troviamo i “semi” di ogni altra cosa.

Egli dice che all'inizio tutto era uno, cioè i semi erano confusi insieme poi si è avuto il processo di differenziazione e di separazione degli elementi, infatti bisogna riconoscere che in tutte le cose permane una base comune e unitaria costituita da infiniti elementi invisibili.

Il nous come principio ordinatore 

Per spiegare l'origine dell'universo dalla caotica mescolanza di elementi originari Anassagora ricorrere all'azione di una forza che egli chiama intelligenza: “il nous” —> essa determina il movimento. 

Questa forza ha la funzione di ordinare e controllare e spiegare la realtà naturale. 

L'intelligenza di Anassagora è un energia illimitata dotata di forza propria e la sua funzione consiste nel dare forma al caos indistinto originario, secondo Anassagora l'intelligenza ha generato un movimento vorticoso, questo vortice a prodotto la separazione degli elementi opposti.

Il primo modello del sapere scientifico 

Anassagora sottolinea con forza la stretta connessione tra l'esperienza sensibile e l'intelligenza.

Il filosofo mettendo in luce la relazione tra —> esperienza, memoria, intelligenza e tecnica delinea quello che possiamo considerare il primo modello del sapere scientifico —> il processo conoscitivo inizio dell'esperienza concreta grazie al cervello, interviene poi la memoria, poi l'intelligenza, e infine il sapere pratico e operativo.

Democrito

La teoria degli atomi

Democrito di Abdera elabora un sistema concettuale che possiamo definire scientifico. Il problema da cui Democrito parte è lo stesso di Empedocle e Anassagora egli vuole risolvere il conflitto tra le dottrine del mutamento e quelle della permanenza. Egli lo affronta elaborando una visione materialistica dell'universo in cui mutamenti e permanenze sono tenuti insieme e conciliati.

Per Democrito gli elementi originali e fondamentali dell'universo sono gli atomi: —>particelle minime e indivisibili di materia di cui tutte le cose sono costituite.

Gli atomi sono identici tra loro dal punto di vista qualitativo ma differiscono per quanto riguarda gli aspetti quantitativi. Aggregandosi e disgregando sì determinano la nascita e la morte di tutte le cose.

Si può osservare come gli atomi di Democrito abbiano le stesse caratteristiche dell'essere di Parmenide. Essi sono elementi semplici, indivisibili, ingenerati ed eterni, uniformi e immutabili.

Gli atomi si aggregano e si separano variamente dando origine a notevoli spettacoli del mondo visibile.

 Vuoto e movimento

Democrito doveva riconoscere oltre all'essere, l'esistenza del vuoto ossia del non essere. Il vuoto è il nulla assoluto, assolutamente penetrabile in cui atomi si muovono c'è da aggiungere che il suo  sistema non ammette alcun principio divino o trascendente che possano giustificare il movimento, quest'ultimo è affidato al caso.

In sintesi si può affermare che la concezione del mondo di Democrito si presenta come —>  meccanicistica, deterministica, materialistica e atea

Secondo Democrito non si deve parlare del mondo al singolare ma di una pluralità infinita di mondi.

Conoscenza e metodo

Democrito suddivide il metodo scientifico in tre momenti distinti:

>la conoscenza sensibile, 

>l'elaborazione intellettuale di dati dell'esperienza 

>la formulazione di una legge

Democrito non è giunto a l'ipotesi atomistica per via sperimentale ma per via deduttiva, cioè ragionando sulla problematica dalla divisibilità all'infinito della materia, ma dal nulla non può nascere l’essere e pertanto bisogna ammettere che vi siano dei costituenti minimi della materia non ulteriormente divisibili: —> gli atomi la sostanza materiale complessiva dell'universo non può aumentare né diminuire.

La storia naturale dell'uomo e l'etica

Democrito delinea una storia naturale dell'umanità che rifugge da ogni interpretazione religiosa. 

Per l'origine della vita c'è l'acqua. 

Gli uomini appresero le tecniche degli animali: —> del ragno la tessitura, dalla rondine l'arte di costruire i ripari e dagli uccelli il canto.

Il linguaggio invece ha una natura condizionalistica, è frutto dell' accordo tra gli uomini. In conclusione possiamo dire che l'esperienza e la pratica illuminate della ragione furono per Democrito le grandi “maestre” degli uomini. Per il filosofo di Abdera il bene più alto è la felicità, nell' interiorità dell'anima nel raggiungimento della serenità spirituale. 






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