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Showing posts from December, 2022

Socrate e la cultura del dialogo

Socrate e la cultura del dialogo Il contesto in cui vive e opera Socrate Anziché portare un contributo alla chiarificazione delle idee in un'epoca di incertezze la sofistica con il suo relativismo erose definitivamente le antiche certezze. È in questo difficile clima che vive ed opera Socrate, il quale da un lato si propone di combattere le posizioni relativiste della sofistica dall'altro deve subire l'ostilità delle classi conservatrici.  Un esempio di diffidenza verso la filosofia è la commedia “ Le nuvole” di Aristofane in cui Socrate è rappresentato come un personaggio strano, dedito a inutili ricerche di carattere naturalistico. Una figura straordinaria Socrate non scrisse nulla e dunque non lasciò testimonianza diretta di sé. Tuttavia abbiamo molte testimonianze indirette tra cui spicca quella di Platone che fu suo discepolo e può considerarsi la fonte più attendibile ed interprete del pensiero del maestro. Socrate  fu anche protagonista di altri scritti, dei discor

I Sofisti: Protagora - Gorgia

I Sofisti Chi sono i sofisti? I Sofisti possono essere considerati i primi insegnanti a pagamento della storia. Con i sofisti l'esercizio del sapere inteso come, quel bagaglio culturale indispensabile per emergere nella contesa politica divenne un mestiere, acquisivano una mentalità aperta e cosmopolita. Il termine sofista significa letteralmente "sapientissimo" nel linguaggio di oggi non ha un'accezione positiva, qualcosa di artificioso “sofisticati”. Insomma del significato di questo termine sembra un essere confluite delle connotazioni negative. Del movimento sofistico del quinto secolo non ci resta pertanto nessuna opera integrale ma possiamo fare riferimento solo a pochi frammenti e alla testimonianza platonica che, pone gravi problemi di interpretazione.  I due esponenti più significativi  della sofistica erano Protagora e Gorgia (E i loro successori Prodico, Ippia e Antifonte) Il progetto educativo dei sofisti I sofisti esprimevano un'inedita libertà di s

Ippocrate e la medicina scientifica

  Ippocrate e la medicina scientifica La medicina come modello della scienza è proprio nella pratica medica infatti che la mano e l'intelletto trovano un'integrazione in quanto la medicina mira ad alleviare le sofferenze del paziente attraverso l'unione di conoscenza teorica e intervento concreto sulle cause del male. La più importante scuola di medicina dell'antichità fu quella di Ippocrate di Cos. L'importanza della scuola medica di Ippocrate risiede innanzitutto nel metodo seguito per la cura delle malattie.  Essa consiste nell'analisi empirica per poi procedere attraverso l'attenta interpretazione razionale dei risultati delle osservazioni. In questa procedura, dunque risulta di grande importanza la fase del riconoscimento dei segni della malattia, che sono indizio della probabile presenza di una determinata patologia. L'approccio alla terapia è sempre stato di tipo probabilistico. Una visione unitaria dell'organismo da curare Il merito principa

Empedocle - Anassagora - Democrito

Empedocle Le radici dell'universo  Empedocle Di Agrigento presentato dalla tradizione come: poeta, medico, taumaturgo e mago.  Per Empedocle c'erano le quattro radici: il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria tali principi sono eterni e immutabili e identici a se stessi. Le forze cosmiche Secondo il filosofo di Agrigento ciò che spinge gli elementi a separarsi infrangendo l'unità indifferenziata dello Sfero sono due forze cosmiche: --->l'amore e l'odio o armonia e contesa le quali presiedono all'unione e alla separazione dei principi originari. Mescolando e separando le quattro radici, tali forze determinano la generazione e la distruzione di tutte le cose. Per Empedocle la nascita e la morte sono attribuite alla mescolanza e alla separazione degli elementi originari, che rimangono qualitativamente inalterabili è in trasformabili. Possiamo dire che l'esistenza per Empedocle costituisca il momento intermedio che non è né pieno d’ amore né piena contesa

Parmenide e il pensiero dell'essere

Parmenide e il pensiero dell'essere  Il poema di Parmenide Parmenide era il filosofo dell'unità e della stabilità vissuto a Elea, in un'antica colonia greca situata sulla costa della campagna al sud Paestum, Parmenide crebbe in un ambiente culturale intellettuale aristocratico.  Scrisse un poema in versi intitolato Sulla natura. Nel suo poema Parmenide fa riflettere sull'aspirazione ad una sapienza sacrale e di ascendenza sacerdotale. Infatti Parmenide nel proemio immaginò di essere trasportato da un carro trainato dalle Muse alle porte del sole e di ricevere da una dea la rivelazione della verità che dovrà comunicare al mondo. La materia del messaggio parmenideo è decisamente filosofica razionale. Solo l'essere esiste e può essere pensato Il messaggio di Parmenide espresso in modo oscuro e difficile: l'essere è, e non può non essere, mentre il non essere non è, e non può essere —> Il che significa che soltanto l'essere esiste e che il non essere viceve